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“Trofeo Pallaoro": Viktor Galovic domina l'Open del Ct Trento

Il re resta sul trono. Più forte di tutto e di tutti, anche dei doppi turni, che hanno prosciugato le energie dei suoi rivali sui campi in terra rossa del Ct Trento, dove si è giocato il “Trofeo Pallaoro”, e su quelli in play-it dell’Ata Battisti, ma non quelle del gigante croato di Nova Gradiska Viktor Galovic, 26enne cresciuto sui campi milanesi dell’Ambrosiano, numero 596 delle graduatorie Atp, un metro e novantadue di altezza, muscoli esplosivi, una seconda di servizio violenta quanto la prima. Come un anno fa Galovic ha impresso a fuoco il suo marchio forte e autorevole sugli appuntamenti Open di piazza Venezia e via Fersina. Una superiorità straripante quella del croato che all’Ata ha lasciato solo tre games in finale al patavino Stefano Galvani, per anni beniamino degli appassionati locali in serie A1, classe ’77, ex numero 99 al mondo.
E’ durata solo un set invece la sfida sul “rosso” del Ct Trento, il 21enne di Guastalla Marco Bortolotti, il più accreditato in termini di classifica, è 456 al mondo, si è ritrovato completamente in riserva dopo aver ceduto il primo parziale al tie-break. Un set interpretato con grande determinazione da Galovic che ha lavorato ai fianchi il suo avversario con improvvise accelerazioni, approcci avvelenati, obbligando Bortolotti a faticosi recuperi per restare in scia. Rincorse che hanno costretto l’emiliano alla resa in avvio di secondo set.

Alla giornata di gloria di Galovic ha fatto da contraltare quella sfortunatissima della riminese Lucia Bronzetti, capace come il tennista croato di agguantare sia la finale all’Ata che al Ct Trento. Avanti di un set e in pieno controllo della partita con la spezzina Costanza Pera, sul veloce di via Fersina, la romagnola appoggiava male la caviglia e si accasciava dolorante a terra. Stringendo i denti provava coraggiosamente a riprendere il gioco, inutilmente, perché la Pera incamerava senza fatica i successi quattro games rovesciando fatalmente l’inerzia del match. Inutile rischiare, la 18enne riminese, che lo scorso settembre a Sion in Svizzera aveva festeggiato il suo primo titolo Itf, imboccava così la strada degli spogliatoi, ritirandosi anche dalla finale in programma nel pomeriggio al Ct Trento. Titolo quindi alla Pera e alla 2.1 marchigiana Alice Balducci foto sopra, classe ’86, che curiosamente era stata costretta a sua volta un anno fa ad abbandonare il campo per un infortunio muscolare, dopo pochi games con l’italo-ucraina Anastasia Grymalska.
Assegnato in piazza Venezia il titolo femminile di terza (all’appello manca quello maschile), conquistato dall’ascolana Sofia Rocchetti, classe 2002, ragazzina del Ct Porto San Giorgio in decisa ascesa, è stata promossa 2.7 a fine 2016. Senza storia la finale con la brava e sorprendente 3.2 altoatesina Vickie Trocker, campionessa regionale a squadre in C con il Rungg, vittoriosa in semifinale con la trentina Petra Pavesi.

LE PAROLE DEL VINCITORE - Come si riesce a vincere due finali nello stesso giorno e su due superfici diverse? Semplice: “Con tanto allenamento”. Parola di “Robocop” Galovic, il gigante croato di Nova Gradiska, 26enne cresciuto sui campi milanesi dell’Ambrosiano, numero 596 delle graduatorie Atp, capace per la terza volta di piazzare la doppietta vincente nei tornei Open di Capodanno dell’Ata e del Ct Trento. Prove di preparazione alla stagione che verrà per Galovic, un predestinato, che però non è ancora riuscito a spiccare il volo. Nonostante qualità atletiche straordinarie, un tennis potente e completo. “Di obiettivi non voglio più parlare” ribatte lui a denti stretti. L’aria trentina gli consente di fare sempre il pieno di fiducia e convinzione, dopo il duro lavoro in palestra nel mese di dicembre. Grazie a un gioco straripante che sembra adattarsi senza fatica ai cambi di superficie: “Nei tornei indoor le differenze di fondo si avvertono meno – spiega – la terra del Ct Trento poi è abbastanza veloce, e questo aiuta.” Le finali con Galvani e Bortolotti sono durate poco: “Galvani è un giocatore difficile da affrontare e attaccare, perché le sue palle non hanno molto peso, il primo set è stato abbastanza equilibrato, poi sono riuscito a spingere con più decisione mentre lui evidentemente era un po’ stanco. Con Bortolotti sapevo che avrei dovuto correre tanto e mantenere sempre alta l’attenzione. Mi sentivo bene fisicamente e questo ha fatto la differenza.”

I RISULTATI
Open Ct Trento "Trofeo Pallaoro" – Sing. Maschile - Finale: Galovic b. Bortolotti 76 21 rit
Sing. Femminile – Finale: Balducci b. Bronzetti pr
Sing. Terza Femminile – Finale: Rocchetti b. Trocker 63 61

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