Circolo Tennis Trento
News

Monica Cappelletti dopo la finale agli Italiani

A volte le sconfitte sportive sembrano avere persino un sapore dolce. Magari quando arrivi a giocare e perdere una finale dei campionati italiani contro la giocatrice più forte, la favorita numero uno del torneo. Ma è solo un’illusione perché alla fine, smaltita l’eccitazione del momento, quello che rimane in bocca è sempre e comunque un retrogusto amarognolo. Lo sa bene Monica Cappelletti la tennista del Ct Trento protagonista di una settimana quasi perfetta agli Assoluti di Mantova. Si è confermata una delle prime under 16 d’Italia ma sul traguardo ha dovuto inchinarsi alla forza della palermitana Federica Bilardo.
SODDISFAZIONI, RIMPIANTI ED EMOZIONI - “Sono soddisfatta, ma fino a un certo punto – ammette Monica - Quando sei lì, in campo, pensi soltanto a una cosa: vincere. E se non ci riesci ti senti inevitabilmente un po’ delusa.” L’andamento del secondo set, risolto al tie-break, ha seminato anche qualche piccolo rimpianto: “In quel momento purtroppo mi sono distratta, ho commesso qualche errore di troppo e non sono più riuscita a recuperare. Peccato perché stavo giocando bene.” Probabilmente decisivo si è rivelato anche il gesto di grande sportività compiuto da Monica, che ha ammesso di aver toccato la rete sul punto del possibile 2-4, proprio durante il tie-break. Un’invasione non vista dall’arbitro che aveva già concesso il punto alla trentina, e che invece ha spedito la Bilardo in testa 5-1. “Ero a rete – spiega Monica - ho fatto lo smash ma ho toccato il net, l’arbitro non se ne era accorto, ma mi è sembrato giusto e assolutamente normale far notare l’errore e lasciare il punto alla mia avversaria. Lo rifarei in qualsiasi altra occasione.” Tipa tosta Monica, risponde sempre guardandoti dritto negli occhi, ma senza presunzione, lasciando trasparire soltanto il suo temperamento forte, la grande determinazione. Eppure sui campi della Canottieri Mincio un pizzico di emozione si è fatta sentire: “All’inizio del torneo ero un po’ tesa, appena il tempo di vedere il tabellone e rendermi conto che ero la testa di serie numero due e già mi trovavo in campo ad affrontare la prima avversaria. Dopo quell’incontro sono riuscita a gestire bene le sensazioni, almeno sino alla finale. Non mi era mai capitato di giocare davanti a tanta gente, e durante i primi games ero molto agitata, sotto pressione. Lei è stata brava in tutta la partita a variare molto il ritmo e nei momenti importanti ha saputo essere più decisa. Federica è una giocatrice molto forte e completa, ci ritroveremo in nazionale per le finali mondiali della Fed Cup in programma a fine mese a Madrid. E ci sarà anche Tatiana Pieri, assente a Mantova.”
NEL GIRO DELLA FEDERAZIONE – In nazionale ha un posto ormai sicuro Monica, che dall’ottobre del 2014 a è entrata a far parte di un importante progetto tecnico della Federazione che l’ha portata per alcuni mesi ad allenarsi in pianta stabile a Palazzolo, in provincia di Brescia. Da giugno il quartier generale è diventato il Centro di Tirrenia, dove la trentina è seguita da Antonella Serra Zanetti, ex n. 60 al mondo. Una scelta non facile quella di vivere lontano da casa, per una ragazza di 16 anni. “All’inizio è stata dura. Poi pian piano mi sono abituata ai ritmi e ora non mi pesa più di tanto. Anche se dopo tre settimane la voglia di tornare a casa comincia a farsi sentire forte.” La giornata tipo è piuttosto intensa: “La sveglia suona presto, sino alle 10 sono a scuola (a Trento frequentava il quarto anno Geometri), poi atletica e tennis. Dopo pranzo abbiamo un’oretta di riposo prima di riprendere a giocare e a fare preparazione fisica per tutto il pomeriggio.” Un programma che non lascia molto tempo libero: “L’unico hobby che ho è dormire (ride). Non c’è tempo, né energie per fare altro. Ma questo non è un problema. Anzi. Giocare a tennis, diventare una giocatrice professionista, è tutto ciò che ho sempre desiderato sin da piccola. Per questo voglio mettercela tutta, dare il massimo per ottenere i migliori risultati. E’ nel mio carattere, quando faccio una cosa mi piace farla nella maniera migliore.”
UNA STAGIONE IN CRESCENDO – I primi bei successi all’Avvenire, la convocazione in azzurro per la Summer Cup (che si ripeterà in occasione della prossima Fed Cup), il titolo di vice campione d’Italia, la stagione 2015 è stata sicuramente molto positiva. Disputata in un vorticoso crescendo: “Ho iniziato l’anno senza ranking Itf, ora sono al n. 180. Non è male. Tra una settimana proverò a giocare i primi Future da 10mila dollari, a S. Margherita di Pula in Sardegna. I miei punti di forza sono il diritto e il gioco in movimento, ma devo migliorare in tutti i fondamentali e cominciare a mettere più forza nei colpi.”
NEL CUORE IL CT TRENTO - Il rapporto con il circolo in cui è nata e cresciuta come giocatrice, il Ct Trento, nonostante tutto rimane ancora molto forte. Basti pensare ai tanti appassionati di piazza Venezia che sono scesi a Mantova per sostenerla in finale: “E’ vero, mi sento legatissima al Ct Trento e ci torno sempre volentieri a giocare. Con Nicola Bruno poi ci sentiamo praticamente tutti giorni, e appena c’è la possibilità corro ad allenarmi insieme a lui. Lo considero ancora il mio vero maestro, e gli chiedo spesso dei consigli. Con la sua esperienza sa sempre come aiutarmi.

© www.sportrentino.it - strumenti per i siti sportivi - pagina creata in 0,281 sec.

Cerca nelle news